Immersa
nella vegetazione di Monti Mannu, nel territorio di Villacidro, vi
è la miniera di Canale Serci.
In
questa località fu trovato un imponente quantitativo di
cassiterite, un ossido di stagno utilizzato per la produzione del
bronzo.
Nel
1932 la miniera fu concessa alla Società Anonima di Monte Mannu
che iniziò a scavare lungo i filoni San Sisinnio e Madama. In
piena autarchia il controllo della miniera passò all'AMMI
(Azienda Minerali Metallici Italiani) proprio perché lo stagno
era insostituibile in diversi campi dell'industria e la miniera di
Canale Serci era la più ricca d'Italia con le sue riserve
superiori alle centomila tonnellate.
Nel
1938 venne costruito un impianto di flottazione dove si tentò di
trattare il poverissimo materiale estratto. I fanghi sterili
rilasciati nel vicino Rio Leni provocarono la protesta degli
agricoltori villacidresi contro l'inquinamento del ruscello.
Il
problema fu risolto con la costruzione di enormi vasconi. Chiusi i
lavori nel 1944 per la guerra in corso e l'isolamento della
miniera, nel 1946 il suo destino fu segnato per l'antieconomicità
dell'estrazione del minerale.
|